Capolavori in vista
spesso ignorati

Nella chiesa vi sono altre vestigia d’arte degne di menzione.

1. Un crocifisso ligneo, non datato e non attribuito, che poggia sulla prima colonna di sostegno del presbiterio superiore a modo di ombelico della chiesa, cioè di centro dell’edificio, punto di notevole significato simbolico nelle chiese antiche, e pure in asse con il Cristo Pantocratore del catino absidale secondo una linea cristologica, volutamente richiamata, tra i misteri dell’Incarnazione e della Redenzione

2. Il gruppo dell’Annunciazione -la Madonna e l’Angelo- posto dietro l’altare maggiore, opera in terracotta policroma realizzata dagli intagliatori di Camerino nel secolo XV, probabile dono fatto alla chiesa dai Varano, nuovi proprietari.

3. La campana, ospitata nell’angusto campanile a vela, di pregevole fattura e dimensione dove vi sono scene religiose, iscrizioni con formule propiziatorie, gli stemmi del comune di Montecosaro e della famiglia Pellicani, un cui membro, il preposto Giacomo, è citato insieme ai committenti, e la data di fusione 1449. 

4. Oltre alle epigrafi già descritte, alcune pietre incastonate nei muri, fra le quali la maggiore è quella nell’emiciclo superiore, forse parte di un ciborio d’arte barbarica

5. Una meridiana in pietra, probabilmente del secolo XII, posta sul lato sud all’incrocio con la facciata.

6. Un’urna (reliquiario, capsella, lipsanoteca, qui possono essere usati come sinonimi) in pietra arenaria ritrovata alla base dell’altare maggiore nel corso dei restauri degli anni Venti. Essa, ora custodita negli archivi, contiene vasetti atti a conservare reliquie in forme e materiali diversi (avorio, legno duro, sughero, vetro). Su ogni lato delle pareti e del coperchio vi sono graffiti o iscritti nomi per opera di mani diverse, probabilmente nell’occasione della deposizione dell’urna nell’altare primitivo e poi nel corso delle successive ricognizioni. Uno studio che rispetti i crismi della scienza, per quanto promesso fin dal ritrovamento, non è stato mai condotto. Pertanto, rimane ancora plausibile l’ipotesi che si tratti di manufatto riferibile allo stesso arco di tempo di fondazione della chiesa su schema cluniacense.

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